Terenzio Eusebi

vive e lavora in rua del labirinto ad Ascoli Piceno

 

Dai disegni alle sculture il passo è breve e si nota che a parte l’evidenza dei differenti media, tutto ritorna nelle pieghe dei particolari, nel segno che segue morbidamente l’idea di un’arte che vuole edificare la variabilità e la fantasia dell’uomo a inventare spazi che solo lui può abitare.
Eusebi tende a delineare delle forme che attendono un uso, una vivibilità, ma che sono però perfettamente autonome , possono anche rimanere così in eterno.     In questo si avverte un tocco metafisico, sottolineato in alcuni casi da una monumentalità accennata, evocata, ma mai definita del tutto.
Egli usa spesso una sottile ironia per spiazzare l’osservatore con dei non sense visivi: un albero piantato dentro il cratere in cima ad un monte, le scale che conducono, assieme anche ad una rampa pro handicap, ad una sorta di letto con uno strano baldacchino, sono elementi di un gioco combinatorio infinito e disarmante.