Moreno Ovani
Tè nel deserto, 2023
“Unfinished Sympathy”
C’era un tempo in cui le promesse venivano sussurrate con la dolcezza di chi crede nell’eternità. Le mani si sfioravano leggere, come se potessero toccare il cielo, e i sogni sbocciavano con la forza e la delicatezza delle rose a primavera. Tutto sembrava possibile, ma poi il vento cambiò direzione.
Portò via il nostro profumo, lasciando un vuoto che si fece sempre più denso. Le parole rimasero sospese, mai pronunciate, come foglie cadute prima del tempo. Il silenzio si insediò tra di noi, non come un’assenza, ma come un confine che non avevamo mai voluto tracciare.
Non c’era odio, né colpa. Solo il vuoto di ciò che poteva essere. Ogni carezza mancata diventò un’ombra sulla pelle, ogni parola non detta un’eco che risuonava nel cuore. Ti guardo ora da lontano, come si osserva un quadro mai terminato, bello nella sua incompiutezza, eterno nella sua sospensione.
Forse, dopotutto, è così che doveva andare…
Forse l’amore più puro è quello che non conosce un vero inizio, né una fine, perché rimane imprigionato per sempre nel territorio dell’attesa.
Alessandro Leanza